LACAULT
Il ricevitore Ultradyne L1 non fu l’unico progettato da R.E.
Lacault, egli ne progettò
degli altri;
gli
Ultradyne L2 e L3, l’LR4 ed il R.E.L.9. Erano ciascuno un
miglioramento rispetto al precedente. Ma quello che egli definì
il suo capolavoro fu il ricevitore siglato RE-29, l’ultimo della
serie.
L’ingegnoso
circuito di Monsieur Lacault - Parte II
Verso la metà degli anni venti venne introdotto un nuovo tipo di
valvola a quattro elettrodi, il Tetrodo. L’aggiunta di una
griglia, la cosiddetta “griglia schermo”, che isolava la
griglia d’ingresso (o “griglia controllo”) dalla placca (o
anodo), permetteva di ottenere un circuito amplificatore più
stabile e con un maggiore guadagno. Il tetrodo (o più precisamente, la valvola a doppia griglia) fu inventato dal
Dr.Walter Schottky (l’inventore del famoso Diodo) in Germania,
la richiesta di brevetto è del 1916 con N°300.617 (il Brevetto
USA, N°1.537.708, gli fu rilasciato nel 1925), ma raggiunse la
“popolarità”, in particolare negli Stati Uniti, alla fine degli
anni venti grazie allo sviluppo e alla produzione della General
Electric (USA). La nuova griglia inserita fra quella di
controllo e la placca, polarizzata da una tensione positiva
inferiore rispetto a quella del'anodo e fungendo da schermo
elettrostatico, diminuiva la capacità tra di loro. Questa
condizione portava all’eliminazione di eventuali oscillazioni
spurie e quindi ad una valvola amplificatrice più stabile e con
un fattore di amplificazione superiore, ciò non rendeva
necessaria una neutralizzazione (che di solito si faceva con i
Triodi) negli stadi amplificatori per RF e M.F. e permetteva di
raggiungere frequenze più elevate.
Probabilmente l’idea di utilizzare dei tetrodi nei suoi
ricevitori venne a Lacault alla fine del 1928 difatti la
supereterodina RE-29, da lui progettata e che fu introdotta nel
1929, ne utilizzava tre. Gli stadi amplificatori di media
frequenza di questo ricevitore impiegavano due tetrodi che
lavoravano stabilmente e con alto guadagno a 120 kilohertz.
Questi stadi, essendo di grande amplificazione, avevano uno
schermo metallico cilindrico sulle valvole (vedi figura) ed erano
schermati tra di loro (come lo era pure l’oscillatore locale)
per evitare accoppiamenti spuri e quindi autoscillazioni. Il
sistema di schermatura era molto originale perché costituito da
scatole in alluminio con pareti sfilabili (vedi foto). Il
Modulator tube (è visibile a sinistra nella foto) non era
schermato da una di queste scatole essendo di bassa
amplificazione e avendo già uno schermo metallico infilato sulla valvola. Le bobine
d’antenna e oscillatore, progettate per coprire la gamma delle Onde Medie,
erano avvolte su dei supporti con spinotti in modo da essere
intercambiabili e poter ricevere, con bobine adeguate, altre
bande di frequenza. Non mi dilungo nella descrizione del RE- 29
perché quello che più interessa è il mixer o Modulator tube,
anche qui Lacault utilizzò il suo circuito di miscelazione o
Modulation System da lui inventato.
Nessun stadio amplificatore a radiofrequenza era presente, il
segnale d’antenna passava dal filtro RF direttamente alla
griglia del mixer. Ciò nonostante ottenne un ricevitore con
un’ottima sensibilità, questo era il suo obiettivo principale.
Essendo il tetrodo del Modulator tube utilizzato a mo' di triodo
(avendo la placca collegata direttamente alla griglia schermo),
conferiva alla placca un’impedenza più bassa e ciò, egli
asseriva, migliorava la miscelazione. Anche qui, come negli
altri ricevitori progettati da Lacault, la placca del mixer non
era alimentata da nessuna tensione continua ma da quella
alternata prodotta nel circuito accordato L2C2 dell’oscillatore
locale (che poteva raggiungere alcune decine di volt),
attraverso il primario del primo trasformatore M.F. (L3C3). Una
polarizzazione negativa di 2.7 volt, derivata dalla caduta di
tensione nella resistenza R1, era applicata alla griglia
controllo. In aggiunta a quanto aveva già esposto nella
descrizione originale del ricevitore Ultradyne L1 (vedi Parte
I), per quanto riguardava il Modulator Tube, il progettista
descriveva quello del RE-29 come segue (tradotto direttamente
dal testo in Inglese):
“La tensione (quella
dell’oscillatore)
è alternativamente positiva e negativa; i cicli positivi di
questa tensione sono modulati dal segnale impresso nella griglia
della prima valvola (mixer).
Il modulator (o primo detector) stabilisce un'alta efficienza di
rivelazione (miscelazione)
perché l’impedenza del carico sulla valvola è alta per il
segnale rivelato (M.F.)
e bassa per la frequenza del segnale (RF).
Il circuito a sintonia fissa L3 (primario) C3, è a risonanza
parallela per la frequenza intermedia, e la sua impedenza o
resistenza è molto alta. La condizione di bassa impedenza alla
frequenza del segnale (RF)
non sarebbe raggiunta se non fosse la frequenza del segnale
sempre molto diversa sia dalla frequenza intermedia sia da
quella dell'oscillatore. Le correnti della frequenza del segnale
passano attraverso C3 in pratica senza impedenza. Allo stesso
modo passano attraverso sia C2 o il secondario di L2. Se
l’impostazione della frequenza dell'oscillatore utilizzata è
quella più alta, la frequenza del segnale è più bassa, e quindi
passa attraverso la bobina. Se viene utilizzata la frequenza più
bassa dell'oscillatore, la frequenza del segnale è più alta e
quindi passa attraverso il condensatore C2. Questa è l’azione di
un filtro tipo passa-banda.”
N.B.
Quanto
aggiunto tra parentesi in giallo sono mie annotazioni
L’ultima parte di qui sopra è forse poco chiara, ma bisogna
tener conto che la supereterodina RE- 29 aveva 2 comandi di
sintonia separati, quello del segnale RF e quello dell’OL e
quindi si poteva avere la frequenza dell’oscillatore più alta o
più bassa rispetto a quella (invariata) del segnale RF che dava
sempre un valore M.F. di 120kHz. Esempio:
(OL) 1120 kHz - (M.F.) 120 kHz = 1000kHz (RF)
(OL) 0880 kHz + (M.F.) 120 kHz = 1000kHz (RF)
R.E. Lacault iniziava la descrizione di questo ricevitore
sottolineandone la sensibilità;
“Quando misi la mano vicino al morsetto d’antenna del RE-29 che
avevo appena completato, c'era intensità di campo sufficiente
per produrre segnali udibili da ogni stazione locale di New York
City, a dimostrazione che il nuovo circuito era incredibilmente
sensibile.”
Lacault dedicò le sue ultime forze fisiche, ma sempre con mente
geniale, per completare la costruzione e la descrizione di
questo ricevitore, morì pochi giorni dopo.
Note:
1- Spesso
si accredita erroneamente il circuito Strobodyne a Lacault
che in realtà fu inventato nel 1927 da Lucien Chrétien in
Francia.
Lo
Strobodyne era un circuito mescolatore per supereterodina molto
interessante, sfruttava il triodo come convertitore in un
circuito autoscillante a commutazione. Chrétien lo paragonò
all’effetto stroboscopico, da cui il nome Strobodyne, più tardi
lo modificò usando due valvole separate. Questo circuito ricorda
in parte quello dell’Ultradyne.
Riferimenti:
1- Radio News -- Numeri vari del 1929
PARTE I
www.radiopharos.it
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1a Emissione - Gennaio 2012
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