Modulation System
IL DILEMMA
ULTRADYNE
MODULAZIONE O NON MODULAZIONE?
Perché un titolo così Amletico? Qui di seguito cercherò di
spiegarne i motivi.
Nel rileggere i vari articoli, ivi compreso il brevetto, scritti
da Lacault, sul funzionamento del Modulation System, o dell’Ultradyne,
qualche dubbio mi è sorto sul suo effettivo meccanismo. Poi
confrontandolo con il funzionamento descritto da Jouaust nel suo
brevetto e articoli correlati (Rif. 2), i dubbi sono aumentati. Qui sotto ho
sintetizzato quanto ho capito e interpretato.
Lacault esponeva il
funzionamento del Modulation System come segue:
- Lo spazio placca-filamento del Modulator Tube agisce come una
resistenza, il cui valore viene variato dal segnale in ingresso
(antenna) impresso sulla griglia. Essendo la placca della
valvola alimentata soltanto dal segnale ad alta frequenza
dell’oscillatore locale, l’intensità di questo segnale varia
secondo il valore della resistenza placca-filamento. E’ il
segnale d’antenna che modula quello dell’oscillatore locale -
La descrizione di Jouaust era la seguente:
- La “modulazione” in ricezione consiste nel far variare
periodicamente, con un oscillatore locale, l’intensità del
segnale ricevuto. E’ il segnale dell’oscillatore che modula
quello d’antenna -
Come si può notare sono contrastanti, chi dei due aveva ragione?
Qui di seguito è come ritengo che funzioni il circuito:
Sappiamo che il mescolatore a commutazione interrompe o
cortocircuita il segnale RF alla frequenza dell’oscillatore
locale. Nell’Ultradyne la miscelazione avviene provocando
un'interruzione periodica del segnale RF d’antenna sulla placca
della valvola. Ciò viene fatto non con un dispositivo
elettronico di commutazione, come usiamo fare ai giorni nostri,
ma semplicemente alimentando la placca, attraverso il
trasformatore di media frequenza, con la tensione alta frequenza
dell’oscillatore locale anziché con la classica tensione anodica
continua. Con la semionda positiva dell’oscillatore il segnale
RF è presente sulla placca (quindi la valvola è attiva), con
quella negativa è assente, è grazie a questa interruzione
ritmica che avviene la miscelazione e la frequenza intermedia
generata. Di conseguenza è l’oscillatore locale che “modula” il
segnale d’antenna. La valvola viene adoperata sia come
amplificatore RF e sia come pseudo “interruttore”,
alternativamente, geniale! Lo possiamo considerare uno
“switching mixer”. Penso che la descrizione di Jouaust fosse più
corretta, anche se Lacault, parlando di resistenza interna
variabile della valvola con l’alternanza di polarità del segnale
(però il segnale era quello RF e non dell'oscillatore locale)
si avvicinasse più a una “miscelazione a commutazione”. Jouaust
parlò di “fenomeno della modulazione” in ricezione e Lacault di
“sistema di modulazione” nei ricevitori supereterodina. Di solito con
“modulazione” s’intende il sistema per imprimere un’informazione
(audio o altro) su di una portante RF, ciò è in realtà una
miscelazione, quindi …….“Modulazione o non Modulazione”?
Chiamiamola pure come vogliamo, ma è grazie ai signori Jouaust e
Lacault che siamo a conoscenza di questo ingegnoso mixer RF,
inventato, va ricordato, più di novant’anni fa!
E’ nella sua semplicità che sta la genialità.
Riferimenti:
1-
www.radiopharos.it
-
L'ingegnoso circuito di Monsieur Lacault - Parte I
2-
www.radiopharos.it -
Il Modulation System e l'Ultradyne
www.radiopharos.it
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1a Emissione - Settembre 2014
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