RF Mixers
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ALLA RICERCA DEL MIXER RF IDEALE
Vincenzo Italia
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La passione e l’interesse per i ricevitori, prevalentemente di tipo supereterodina, mi hanno portato negli anni a focalizzare la mia attenzione nello stadio mescolatore che è senza dubbio il più critico. La progettazione dei mixer è stata, ed è, un cruccio e una sfida fra i vari progettisti. La supremazia è contesa, soprattutto, a colpi di IP3 o TOIP con valori sempre più alti! A metà/fine anni ottanta provai diversi tipi di mescolatori, alcuni inediti, con risultati che definirei interessanti, ripresi la “ricerca”, anche se saltuariamente, nel 2003. Qui di seguito viene descritto uno di quei mixer.
GUADAGNO DI CONVERSIONE NEL MIXER PASSIVO
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Parlare
di guadagno di conversione positivo nei mescolatori passivi per radiofrequenza può
sembrare incoerente ma quello che andrò a descrivere è proprio un originale e
inedito sistema per ottenerlo. Come ben sappiamo il mixer passivo è superiore
nel manipolare i segnali intensi in antenna ma, non avendo nessun dispositivo
elettronico alimentato da tensione in corrente continua, non può produrre
guadagno bensì provoca una perdita nell’ampiezza del segnale traslato. Il mixer
passivo è di solito del tipo a commutazione (o switching) e quindi, per ottenere
la miscelazione, interrompe o commuta a massa il segnale da traslare. Il
principio sul quale si basa il funzionamento di questo nuovo mescolatore RF è
qui di seguito esposto.
La quantità di forza elettromotrice prodotta dipende da due
fattori:
Riferimenti:
1-
www.radiopharos.it
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